DMO, Destination Management Organization è lo strumento per la gestione coordinata di tutti gli elementi che compongono una destinazione turistica (ricettività, attrazioni, intero sistema di accoglienza) per potenziarne i servizi e le risorse. Promotore è il Comune di Napoli attraverso una procedura di gara aperta rivolta ad operatori del settore. Lo “studio, progettazione e affidamento delle attività della DMO” è finanziato da imposta di soggiorno per l’importo di circa 2 milioni di euro ed avrà durata triennale.
“È un provvedimento essenziale del piano strategico di sviluppo turistico della città, un impegno che avevamo preso da tempo e per il quale abbiamo lavorato sinergicamente anche con gli stakeholder del settore, come già fatto con l’Osservatorio Turistico Urbano che costituisce un pezzo importante di questa strategia per meglio orientare la programmazione in ambito turistico. Il tutto grazie ad una pianificazione integrata e secondo una formula basata sull’osservazione della realtà, su una precisa analisi e previsione dei dati. Nel percorso di ideazione e di sviluppo della destinazione è indispensabile tener conto, infatti, delle nuove esigenze dei turisti che cercano sempre più di soddisfare i propri bisogni specifici selezionando le proposte di volta in volta più adatte ai loro interessi, al proprio stile di vita e alle aspettative del viaggio. Bisogna puntare sempre sulla concertazione e cooperazione, dobbiamo essere presenti sui mercati internazionali e alle fiere di settore, ma con campagne forti e ben strutturate”, chiarisce l’assessore Teresa Armato.
Attraverso DMO, quindi, si andrà a mettere in contatto la domanda con l’offerta cercando di comprendere e interpretare le esigenze del visitatore per offrire risposte semplici e immediate. L’obiettivo è quello di valorizzare e sviluppare il potenziale della filiera turistica, all’interno di un processo di differenziazione e destagionalizzazione dei flussi, per accrescere i livelli della domanda potenziale e migliorare l’offerta turistica a livello nazionale e internazionale. Ciò attraverso la spinta dei nuovi driver del turismo: digitalizzazione, esperienzialità e sviluppo sostenibile.