Oggi, 20 dicembre 2022 alle ore 10,30, è stato inaugurato sentiero n° 6 del Parco Nazionale del Vesuvio, denominato “Lungo la Strada Matrone” porta d’accesso al Cratere del Vesuvio dal versante dei Comuni di Boscotrecase e Trecase (clicca qui per la posizione).
Il tracciato, recuperato, ripristinato e arricchito dopo i danni inferti dagli incendi del 2017, rientra negli interventi realizzati nell’ambito del Masterplan del “Grande progetto Vesuvio”, piano pluriennale di investimenti dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio, finalizzato al rilancio complessivo dell’area protetta.
Il sentiero ripercorre l’antica strada tracciata dai fratelli Matrone per risalire al Gran Cono dal versante di Boscotrecase; dopo quasi trent’anni di lavori, diverse distruzioni operate da improvvise colate laviche e successive ricostruzioni, la carrozzabile fu inaugurata il 4 gennaio del 1927.
Il sentiero, lungo circa 8 km, parte con un primo tratto asfaltato per poi diventare una pista sterrata e permette di arrivare al piazzale di quota 1050, da cui è possibile raggiungere a piedi il Gran Cono del Vesuvio, attraversando in gran parte la Riserva Statale “Tirone Alto Vesuvio”, gestita dal Reparto Carabinieri Forestali per la Biodiversità, in convenzione con l’Ente Parco per la realizzazione di attività di gestione comuni.
Il percorso, che è stato oggetto di lavori di riqualificazione finanziati interamente dall’Ente Parco, dopo essere stato severamente danneggiato in seguito all’incendio del 2017, permetterà ai turisti e agli escursionisti di raggiungere nuovamente il Gran Cono del Vesuvio, in modo sostenibile, anche dal versante boschese del Parco Nazionale del Vesuvio, oltre che dal versante ercolanese attualmente operativo. Offrendo, durante la risalita, un percorso esperienziale molto suggestivo svelando alla vista dei visitatori le bellezze del golfo di Napoli, della costa vesuviana, della penisola sorrentina e dell’Isola di Capri. Tutto ciò permetterà una diluizione dei flussi turistici e una riduzione dell’impatto antropico sul territorio, oltre che offrire una modalità di fruizione ciclopedonale, maggiormente sostenibile e green.
“La realizzazione di questo importantissimo progetto, è il risultato di un grande impegno e di grandi sinergie messe in campo, e un piccolo momento storico. La soddisfazione è enorme – ha dichiarato Agostino Casillo, commissario straordinario dell’Ente Parco Nazionale del Vesuvio – è stato un lavoro lungo e difficoltoso ma grazie al quale rendiamo nuovamente fruibile una dorsale fondamentale della rete sentieristica del nostro Parco, porta d’accesso al Cratere da Boscotrecase e Trecase.Grazie al Grande Progetto Vesuvio – ha aggiunto Agostino Casillo – in pochi anni abbiamo riqualificato gran parte dei sentieri: ad oggi sono ben 8 i sentieri nuovamente fruibili sugli 11 sentieri ufficiali. Un risultato straordinario, a cui molti non credevano e per cui mi sento di ringraziare tutti coloro che insieme a me hanno lavorato a questo importantissimo progetto. “Questo importante ulteriore progetto – conclude Casillo – si inserisce in una strategia di lungo periodo di rilancio complessivo dell’area protetta, che mette al centro la tutela del nostro patrimonio di biodiversità, coniugandola con uno sviluppo sostenibile delle comunità locali”.
“Abbiamo ripristinato la Strada Matrone secondo la sua conformazione originaria – spiega il direttore del Parco Nazionale del Vesuvio, Stefano Donati –, con un’attenzione alla ecosostenibilità. Per il fondo stradale, nella parte inferiore, è stato impiegato uno speciale cemento ecocompatibile, drenante. Il progetto ha mirato a regolare il ruscellamento superficiale e evitare, come in passato, che durante le piogge la strada si trasformi in un fiume e subisca fenomeni di erosione. Nella parte alta – continua Donati – abbiamo lasciato il terreno battuto e i cubetti lavici nei tornanti e nei tratti di maggiore pendenza. Sarà così possibile, prima, consentire una comoda fruizione a escursionisti e ciclisti, poi, nei periodi di picco delle presenze, il transito di pulmini elettrici gestiti dall’Ente parco: un turismo veramente sostenibile. Ma soprattutto, – conclude Donati – il cratere del Vesuvio sarà accessibile da due lati e sarà possibile, oltre che circoscrivere il Cratere con il percorso ad anello ripristinato del Sentiero 5, salire da un versante e scendere dall’altro. In questo modo, mitigando gli impatti e diversificando l’offerta turistica.”
Vesuvio, l’altra faccia della strada Matrone: rivive il sentiero più antico di Francesco Gravetti – L’altra faccia del Vesuvio, quella un po’ più lontana dal mare ma altrettanto suggestiva e affascinante. La via alternativa per arrivare alla vetta, a quel cono che attira ogni anno quasi un milione di visitatori provenienti da tutto il mondo. La strada Matrone è tutto questo: una felice intuizione che risale ai primi anni del Novecento ma che ha vissuto varie vicissitudini. L’ultima, in ordine di tempo, risale al 2017, quando il terribile incendio che distrusse tutta l’area intorno al vulcano danneggiò in maniera seria anche il sentiero che porta al cratere, al punto che fu necessario chiuderlo. Cinque anni dopo, il ricordo di quei roghi è finalmente alle spalle: il 20 dicembre, infatti, la strada Matrone sarà riaperta al pubblico con l’inaugurazione di quello che è denominato sentiero numero 6. Si tratta di un percorso ciclopedonale, lungo circa 8 chilometri che parte da Trecase, precisamente da via Cifelli. È la strada dei ristoranti, dei luoghi di ritrovo di un turismo meno internazionale e più locale: la sfida, ora, sta tutta nel riposizionare gli equilibri del turismo vesuviano, perché con un sentiero alternativo che conduce al cratere le aree interne potrebbero attrarre maggiori visitatori. Intanto, il taglio del nastro: avverrà alle 10,30 alla presenza del commissario straordinario del Parco nazionale del Vesuvio, Agostino Casillo e di altri rappresentanti delle istituzioni. Il sentiero che sarà inaugurato il 20 dicembre, lungo circa 8 chilometri, parte con un primo tratto asfaltato per poi diventare una pista sterrata e permette di arrivare al piazzale di quota 1050, da cui è possibile raggiungere a piedi il Gran Cono del Vesuvio. «Tutto ciò permetterà una diluizione dei flussi turistici e una riduzione dell’impatto antropico sul territorio, oltre che offrire una modalità di fruizione ciclopedonale, maggiormente sostenibile e green», spiega il commissario del Parco, Agostino Casillo. Anche quando era aperta, la strada Matrone rappresentava comunque una cenerentola rispetto al lato ercolanese di accesso al cratere: solo il 20% dei turisti che salivano al cono la sceglieva. Ora la sfida sta nel ribaltare le statistiche o anche dare vita ad un percorso totalmente diverso: salire da un versante e scendere dall’altro.