Anche quest’anno gli assaggi per la guida Vini d’Italia 2025 del Gambero Rosso sono stati più che convincenti. Non ci vogliamo dilungare sull’ovvio, cioè sulla grande bontà raggiunta dai bianchi in diverse aree della regione, un discorso che vale soprattutto per Fiano e Greco in Irpinia e per la Falanghina nel Sannio. Piuttosto ci sentiamo di spendere due parole sul comparto rossista, che ci è sembrato un pizzico più centrato rispetto a quello dello scorso anno. La vitalità e la croccantezza del Piedirosso flegreo ormai non è più una notizia; invece siamo rimasti piacevolmente colpiti da alcune versioni di Taurasi, e di Aglianico più in generale, che sono riuscite a mitigare la potenza tannica della varietà; insomma, sembra ci siano spiragli positivi sulla situazione non proprio entusiasmante che abbiamo descritto nelle scorse edizioni.